
NORD-OST di T. Buchsteiner
di Torsten Buchsteiner
adattamento e regia Andrea Battistini
con Sara Battolla, Annamaria Ceccarelli, Cecilia Malatesta.
Nord-Ost è una rilettura di una delle più inquietanti tragedie contemporanee legate al terrorismo: il sequestro del Teatro Dubrovka di Mosca da parte di un gruppo di terroristi ceceni nell’ottobre del 2002. Tra il 23 e il 26 di quel mese quaranta terroristi ceceni delle cosiddette Brigate Islamiche sequestrarono e tennero in ostaggio circa 850 civili tra spettatori, artisti e maestranze teatrali.
Rivendicavano fedeltà al movimento separatista ceceno e chiedevano il ritiro immediato delle forze russe dalla Cecenia, con la conseguente fine della seconda guerra cecena. Dopo un assedio di oltre due giorni e intense, quanto inutili, trattative, il sequestro si concluse con l’irruzione delle forze speciali russe. La scelta fu quella di immettere, tramite i condotti di areazione dell’edificio, una miscela di gas all’interno del teatro con lo scopo di addormentare e paralizzare i terroristi prima dell’intervento diretto delle milizie. Questa scelta provocò la morte di 39 combattenti ceceni di circa 200 ostaggi oltre a centinaia di altri civili che restarono menomati per il resto della loro vita a causa dei danni provocati dall’inalazione dei gas.
La tragedia fu etichettata dal governo russo come “Crisi del Teatro Dubrovka”.
Il dramma è strutturato in tre monologhi che, sull’onda delle emozioni si spezzano e si re intrecciano in un caleidoscopio di ricordi.
Tre donne coinvolte in quello che può essere considerato un atto terroristico ma, al contempo, una strage di stato, raccontano i momenti cruciali delle rispettive vicende personali, precedenti la sera del 23 ottobre 2002 e dei tre giorni del sequestro.
Zura una vedova cecena che prende parte alla spedizione terroristica per vendicare la morte del marito, Tamara una dottoressa moscovita vedova di un reduce della guerra cecena che si trova coinvolta nella squadra di soccorso predisposta dalle autorità russe all’esterno del teatro ed infine Olga una spettatrice che, seduta nella platea del Dubrovka con il marito ed una figlia, sta assistendo al Musical Nord-Ost.
Tre monologhi – in tutto un’ora e quindici minuti che si dipanano tra eventi realmente accaduti e finzione drammaturgica. Tre storie che apparentemente non si incontrano mai ma che in realtà si s’intrecciano nel profondo dell’anima delle tre protagoniste. Scontrandosi o abbracciandosi, fino a diventare un tutt’uno.
Tre donne simboli del dolore universale che accomuna tutte le guerre e ogni altro atto di violenza.
«Ogni nazione ha diritto al suo destino. La Russia ha sottratto questo diritto alla Cecenia e oggi vogliamo rivendicare questi diritti, che Allah ci ha dato, nella stessa maniera in cui li ha dati a qualsiasi altra nazione. Allah ci ha dato il diritto alla libertà e il diritto a scegliere il nostro destino. Gli occupanti russi hanno inondato la nostra terra con il sangue dei nostri bambini. In Russia le persone sono ignare degli innocenti che stanno morendo in Cecenia: i leader religiosi, gli uomini, le donne, i bambini, i deboli. La motivazione della nostra Azione è la libertà del popolo ceceno. Non c’è differenza di dove si muore per la libertà. Noi abbiamo deciso di morire qui, a Mosca dove la gente dice che i nostri connazionali sono criminali e terroristi. Con le conseguenze della nostra Azione si vedrà chi è criminale e chi no. La verità è che il vero criminale è la Russia.»
Frammento tratto da una videocassetta contenente la richiesta dei sequestratori entrato in possesso dei media